In garage:

Ducati Monster M900 ’93
Benelli TNT1130 2004
Honda Africa Twin 750 ’91

Cosa ci vorrei mettere:

CR&S DUU

Rodolfo Giulietti

GSSS Team – Istruttore ITGS e ITGF

Un giorno nei lontani anni 70 mio padre acquistò da un suo allievo che abitava sul Monte Amiata un Caballero 50 della Fantic Motor, gloriosa azienda di moto da fuoristrada, che di cilindrata 50 ormai non aveva più niente, cilindro e pistone maggiorati, travasi allargati, testa sbassata, marmitta ad espansione, carburatore del 19 e per me che avevo soltanto undici anni era veramente un Mostro. Proprio come mio padre scrisse sulla foto Polaroid che ancora conservo e che nel tempo si è rivelato poi essere il nome della mia moto Ducati che mi fece esplodere la passione per il prodotto italiano. Mio padre che non aveva mai avuto una motocicletta e l’unica esperienza sul due ruote motorizzate l’aveva provata su una Lambretta con la quale nel giro di breve scivolò e dopo quella caduta senza ripercussioni fisiche decise che non era il mezzo per lui.

Forse questa malattia che si è sviluppata durante tutto il percorso della mia vita è scaturita dal dna passatomi dal nonno paterno, il nonno Giovanni, del quale conservo una bellissima foto degli anni trenta dove lui cavalca una splendida Gilera Saturno percorrendo le strade, ancora non asfaltate, della Sicilia. Negli anni della mia adolescenza quindi mi sono formato nel fuoristrada con questo splendido esemplare da regolarità, fortunatamente abitando in campagna ed a ridosso di un bosco nel quale scorrazzavo spesso in compagnia di amici che apparentemente avevano il mio stesso interesse! Comincio la mia carriera stradale con una Laverda 125 LZ nel 1984 percorrendo le bellissime strade della Toscana, mia terra natia. Non la sfrutto tantissimo questa motocicletta che tuttora posseggo, arrivo a sfiorare i ventimila chilometri. Poi un pò di pausa dovuta alla neo patente B e quindi fino all’età dei 22 anni quando mi fermo davanti alla vetrina di Fani Motor in via senese a Firenze che sfoggiava una fiammante Yamaha XT600 colore blu col telaio bianco avviamento a pedale con la quale giro Germania, Francia, Olanda e la vendo dopo appena un anno con 34 mila km all’attivo. Passo in sella ad una Yamaha FZR1000 Genesis tenuta solo sei mesi giusto per avere l’ebbrezza della super sportiva dell’epoca, non arrivo a diecimila chilometri per cambiarla con una Honda Dominator 650 con la quale ci giro tutta la Corsica e la rivendo quando mi trasferisco a Milano. Ritiro il mio Ducati Monster 900 dal mitico Mario Romanelli, ancora non esistevano i Ducati Store!

E’ con questa moto che faccio veramente il grande passo, facendo riferimento ai chilometri che percorrerò da li ad adesso. Parto subito con un mio amico attraversando Austria, Germania, Danimarca e Olanda. L ’anno successivo è l’anno del mio primo Elefantentreffen sempre in Germania alla fine di gennaio con meno ventuno gradi! Poi arrivano il Bol d’Or la gara di durata su 24 ore sul circuito del Paul Ricard a Le Castellet e L’isola di Man con il mitico Tourist Trophy, roba da non crederci ma in quasi vent’anni di gloriosa attività la mia Monster ha percorso la bellezza di quasi 200 mila chilometri, tra vacanze, motoraduni e spostamenti quotidiani per lavoro. A settembre compro la BMW R1150GS in tre anni ci percorro circa ottantamila chilometri, nel 2003 decido di acquistare la BMW R1150GS Adventure con la quale in altri tre anni percorro altri ottantamila chilometri. Ma nel frattempo, ed è luglio 2004, acquisto la Benelli TNT1130 che secondo me è la naked più riuscita dopo la Monster prima serie e che tuttora anche questa posseggo. A settembre 2006 decido di permutare la BMW R1150GS ADV con la nuova BMW R1200GS ADV ma ne resto profondamente deluso dalle caratteristiche non più di filosofia storica della casa tedesca e decido di venderla dopo solo sei mesi e solo tredicimila chilometri percorsi! Arriva quindi il 2008 anno in cui partecipo all’esame presso il centro tecnico federale di Polcanto per la selezione di nuovi istruttori di guida sicura su strada. Riesco sorprendentemente a conseguirne la qualifica ed a tutt’oggi mi ritengo onorato di appartenere ad un gruppo di persone che con la stessa passione cercano di trasferire ad altre persone la consapevolezza della guida di certi veicoli che nel bene e nel male mi hanno dato e mi stanno dando grosse soddisfazioni senza mai fortunatamente essere incappato in incidenti e senza mai essermi spaccato le ossa!